INIZIA LA SFIDA
La sfida inizia e…nel più difficile dei modi.
A)Tradito da un produttore e ridotto sul lastrico.
B) Sviluppi sul vicino pericoloso. brrrrr! Che paura!
B) Sviluppi sul vicino pericoloso. brrrrr! Che paura!
C) Cenni base sul metodo godo.
Oggi è iniziata la sfida.
Oggi è iniziata la sfida.
Godere della vita.
Godere delle cose.
Godere a prescindere.
Godere delle cose.
Godere a prescindere.
In modo assoluto.
Ecco la parola chiave deve essere “a prescindere”.
Ecco la parola chiave deve essere “a prescindere”.
Prendiamo atto della realtà presente. Anzi solo del presente.
Il punto della filosofia che sto cercando di sviscerare è il rapporto con le cose e le emozioni. Pensiamo ci capitino in relazione alle cose ma in realtà scegliamo cosa provare.
Ecco un’ idea che nasce da un gioco di parole.
GoDo! In inglese…vai e fai! Ho scoperto che sono le due uniche strade per il piacere personale.
Andare! Cioè cambiare luogo.
E fare! Cioè agire…modificare le cose.
Se non ti piace la tua vita. E’ perché sei fermo in un punto. E stai facendo in quel punto per forza delle stesse cose.
Il movimento e l’ azione. Possono offrire nuove opportunità.
E’ un approccio semplice.
VAI…lontano da un posto che ti suscita emozioni negative.
VAI…fuori da una routine che ritieni necessaria ma che ti fa impazzire.
FAI…una cosa nuova che non hai mai fatto.
FAI…Una cosa che sai ti piacerà parecchio.
Se stai pensando sei già fuori gioco.
Vai e fai! Per godere…
Di seguito. Inizia il mio diario.
Metto “Communio: lux eterna” di Mozart. Sarebbe l’inizio del famoso Requiem. Pensavo fosse una triste e invece è glorioso.
Anzi autentico.
E’ dolce. E motivante. Senza ipocrisie.
Mi dice che c’è il bello in tutte le cose. E io sto cercando il bello in questa recente waterloo che ho sfiorato. Sintetizzo per chi si rompe di leggere i post.
1)La produttrice che doveva pagarmi una sceneggiatura mi ha trombato. Dopo mesi di sfruttamento non vuole onorare il contratto. Oggi l’agente mi dice che non sa se può aiutarmi…non avendo seguito il contratto fin dall’inizio. Scoprirò che ne sarà di me lunedì, se posso farle causa o altro.
Andare! Cioè cambiare luogo.
E fare! Cioè agire…modificare le cose.
Se non ti piace la tua vita. E’ perché sei fermo in un punto. E stai facendo in quel punto per forza delle stesse cose.
Il movimento e l’ azione. Possono offrire nuove opportunità.
E’ un approccio semplice.
VAI…lontano da un posto che ti suscita emozioni negative.
VAI…fuori da una routine che ritieni necessaria ma che ti fa impazzire.
FAI…una cosa nuova che non hai mai fatto.
FAI…Una cosa che sai ti piacerà parecchio.
Se stai pensando sei già fuori gioco.
Vai e fai! Per godere…
Di seguito. Inizia il mio diario.
Metto “Communio: lux eterna” di Mozart. Sarebbe l’inizio del famoso Requiem. Pensavo fosse una triste e invece è glorioso.
Anzi autentico.
E’ dolce. E motivante. Senza ipocrisie.
Mi dice che c’è il bello in tutte le cose. E io sto cercando il bello in questa recente waterloo che ho sfiorato. Sintetizzo per chi si rompe di leggere i post.
1)La produttrice che doveva pagarmi una sceneggiatura mi ha trombato. Dopo mesi di sfruttamento non vuole onorare il contratto. Oggi l’agente mi dice che non sa se può aiutarmi…non avendo seguito il contratto fin dall’inizio. Scoprirò che ne sarà di me lunedì, se posso farle causa o altro.
LA SFIDA DELLA GODURIA INIZIA CON UNA LOTTA CONTRO L’INGIUSTIZIA.
2) Ho tentato di spremere un bancomat. Niente. Ei fu! Sono in rosso. Ho meno 150 euro. Il mancato arrivo dei soldi non c’è stato. E la cavalleria…non arriverà. Ho già chiesto un prestito di dieci euro ad un amico…basteranno?
LA SFIDA DELLA GODURIA INIZIA SENZA UN EURO.
3) Il ministero ha bocciato una sceneggiatura che avevo portato. Ho avuto una cinquantina di punti. Praticamente il minimo.
LA SFIDA DELLA GODURIA INIZIA CON UNA SCONFITTA.
E’ un caso ma non si poteva iniziare meglio. Forse vi aspettavate un cazzone felice che ha capito quanto la vita sia bella nonostante tutto. Io credo che la vita sia un opportunità più o meno valida per tutti. Ho visto gente spremere oro dalla merda. Sono degli alchimisti, penserete. Ma è proprio questo che voglio diventare.
Davanti alle difficoltà ho deciso di pormi queste domande.
a) cosa c’è di buono in questo?
b) Come posso usare tutto questo per godermi la giornata?
Frugo i miei sentimenti, sondo, cerco le emozioni. C’è smarrimento. Solo smarrimento. Focalizzo la situazione.
Senza soldi, senza lavoro e con un sogno bocciato.
Che c’è di buono?
a) mi sento emozionato all’ idea di combattere per i miei diritti.
b) Mi sento che questo forte disagio…mi insegnerà qualcosa di nuovo.
c) Avrò qualcosa di interessante da scrivere sul blog…J
Poi applico il GO-DO!
VADO FUORI DAI MIEI SCHEMI DI RISENTIMENTO per la truffa che ritengo di aver subito. E scrivo una lettera sincera alla produttrice. Dove cerco di conciliare. E trovare una soluzione. Il succo è: “se litighiamo perdiamo in due. Vuoi vincere con me? Dammi il dovuto e io ti darò il mio massimo”. Ho spedito, vediamo che succede.
FACCIO ALCUNE TELEFONATE PIACEVOLI. Risento la E., un’ amica e attrice simpatica. Ci rivedremo dopo tanto. Mi da gioia…poi chiamo un’amica sceneggiatrice e le racconto tutti i miei MERAVIGLIOSI guai. E le dico quanto mi sento carico…
FACCIO UNA LISTA DI AZIONI PER TROVARE SOLDI. Escono alcune novità…bene! Si ricomincia?
Vicino-Story parte due. (vedi “un risveglio terribile!”
Suona il citofono. In casa non suona mai tanto che è isolato il posto. O sono tasse o è il vicino. Spero che siano le tasse. Ma due pattuglie della polizia che dopo aver appena il giorno prima sventato un massacro sono ritornate per parlare con quelli del piano di sopra….cioè me, non possono passare inosservati.
Prego siano le tasse. E invece è lui. Filippo. Quello che ieri minacciava di volerla fare finita.
Mi chiede perché abbiamo detto alla polizia della pistola. Mi dice che li abbiamo mandati noi da lui. Mi dice che gliel’hanno trovata la pistola..mi dice che gliel’hanno presa.
E io, mentre parla, c’ho il cuore a mille! La gola è un involtino primavera surgelato. Respiro e mi chiedo ma che cazzo! Fai l’eroe! Cos’ imposto un sorriso alla sofficino. E nego. Lui incalza.
I poliziotti gliel’hanno detto che siamo stati noi…a parlare della pistola.
Al che mi passa l’effetto involtino…proprio quando mi viene in mente un’ idea clamorosa.
Mi raddrizzo la schiena e gli dico.
“ehi! Stavo proprio per chiamarti sai! La polizia è salita da me per colpa tua.”
“ma se l’avete chiamata voi…”
E io bronzeo“sono saliti perché sanno chi sono e che vivo qua…Ho problemi con la polizia, io! Ho una causa in corso e delle pendenze. Sono venuto via da Napoli per stare tranquillo…e ti pregherei di non attirarla più con le tue grida.”
A queste parole..si è calmato. Filippo..l’ho sentito più conciliante. “e chi l’ha chiamata allora?”
E io…”beh, qui le pareti sono di cartone…mica siamo gli unici!” Sono saliti da noi perché sono sotto osservazione. Evitiamo di attirare l’attenzione la prossima volta.
Al citofono s’è risolta così..poi è caduto il piumone giù. E sono sceso a raccoglierlo.
E’ stato lui a portarmelo. Non lo vedevo da due mesi.
Filippo. Quello che urlava “è finita! Basta, pensaci tu a mio figlio! Non entrare che è carica!”
Filippo…quello che tre mesi prima rompeva le palle perché aveva sentito il rumore di tacchi sul pavimento.
Cavolo adesso mi sembrava così remoto. C’era una calma nei suoi occhi che era pazienza pura. Nei confronti della vita. Di sé stesso. Sotto la visiera i suoi occhi erano di una calma dolorosa. E quello che mi ha detto mi ha gelato il sangue… “mio fratello ha avuto sedici anni per omicidio, e questi mi stanno addosso…hanno preso la mia pistola. Sapevano che c’era. Davvero non ne sai niente?”
Non c’era accusa adesso. C’era solo pazienza. Forse saremo coetanei. O forse no. E lui ha già moglie figlio e fratello in carcere. Siamo diversi io e lui.
Io ho dieci centesimi in tasca e la fedina penale pulita come la mia camicia. Lui ha un’ auto e qualche soldo in più. E tanto dolore forse.
Mentre mi da il piumone lo stringo forte. Quasi mi vergogno della mia camicia. Non sarà più costosa di quella che potrebbe permettersi lui…ma mi ricorda che io non ho problemi con la giustizia. Mi ricorda che io sono un sfottuto bravo ragazzo. E gli sto vendendo la storia che anche io odio la polizia e che mai potrei averla chiamata. E’ una bugia. Ma forse ti ho salvato la vita caro Filippo. A te che se solo scoprissi che ti ho denunciato alla polizia…chissà che succederebbe! A te che ieri eri cosi ferocemente addolorato che forse l’avresti usata prima o poi quella pistola.
Mi piace pensare che non sono un ipocrita. Mi piace pensare di averti salvato un po’ la vita. Anche se forse la userai per fare del male.
Io le ho sentite le tue urla ieri…erano di disperazione.
E quegli occhi, camicia o no, sono come i miei. Quelli della solitudine.
“Sai Filippo, se ti serve qualcosa e posso aiutarti…fammelo sapere. A volte i problemi vengono tutti insieme ma una soluzione la si trova. Io sono un esperto di problemi…”
Lui mi sorride. “buono a sapersi, mi dice!”
2) Ho tentato di spremere un bancomat. Niente. Ei fu! Sono in rosso. Ho meno 150 euro. Il mancato arrivo dei soldi non c’è stato. E la cavalleria…non arriverà. Ho già chiesto un prestito di dieci euro ad un amico…basteranno?
LA SFIDA DELLA GODURIA INIZIA SENZA UN EURO.
3) Il ministero ha bocciato una sceneggiatura che avevo portato. Ho avuto una cinquantina di punti. Praticamente il minimo.
LA SFIDA DELLA GODURIA INIZIA CON UNA SCONFITTA.
E’ un caso ma non si poteva iniziare meglio. Forse vi aspettavate un cazzone felice che ha capito quanto la vita sia bella nonostante tutto. Io credo che la vita sia un opportunità più o meno valida per tutti. Ho visto gente spremere oro dalla merda. Sono degli alchimisti, penserete. Ma è proprio questo che voglio diventare.
Davanti alle difficoltà ho deciso di pormi queste domande.
a) cosa c’è di buono in questo?
b) Come posso usare tutto questo per godermi la giornata?
Frugo i miei sentimenti, sondo, cerco le emozioni. C’è smarrimento. Solo smarrimento. Focalizzo la situazione.
Senza soldi, senza lavoro e con un sogno bocciato.
Che c’è di buono?
a) mi sento emozionato all’ idea di combattere per i miei diritti.
b) Mi sento che questo forte disagio…mi insegnerà qualcosa di nuovo.
c) Avrò qualcosa di interessante da scrivere sul blog…J
Poi applico il GO-DO!
VADO FUORI DAI MIEI SCHEMI DI RISENTIMENTO per la truffa che ritengo di aver subito. E scrivo una lettera sincera alla produttrice. Dove cerco di conciliare. E trovare una soluzione. Il succo è: “se litighiamo perdiamo in due. Vuoi vincere con me? Dammi il dovuto e io ti darò il mio massimo”. Ho spedito, vediamo che succede.
FACCIO ALCUNE TELEFONATE PIACEVOLI. Risento la E., un’ amica e attrice simpatica. Ci rivedremo dopo tanto. Mi da gioia…poi chiamo un’amica sceneggiatrice e le racconto tutti i miei MERAVIGLIOSI guai. E le dico quanto mi sento carico…
FACCIO UNA LISTA DI AZIONI PER TROVARE SOLDI. Escono alcune novità…bene! Si ricomincia?
Vicino-Story parte due. (vedi “un risveglio terribile!”
Suona il citofono. In casa non suona mai tanto che è isolato il posto. O sono tasse o è il vicino. Spero che siano le tasse. Ma due pattuglie della polizia che dopo aver appena il giorno prima sventato un massacro sono ritornate per parlare con quelli del piano di sopra….cioè me, non possono passare inosservati.
Prego siano le tasse. E invece è lui. Filippo. Quello che ieri minacciava di volerla fare finita.
Mi chiede perché abbiamo detto alla polizia della pistola. Mi dice che li abbiamo mandati noi da lui. Mi dice che gliel’hanno trovata la pistola..mi dice che gliel’hanno presa.
E io, mentre parla, c’ho il cuore a mille! La gola è un involtino primavera surgelato. Respiro e mi chiedo ma che cazzo! Fai l’eroe! Cos’ imposto un sorriso alla sofficino. E nego. Lui incalza.
I poliziotti gliel’hanno detto che siamo stati noi…a parlare della pistola.
Al che mi passa l’effetto involtino…proprio quando mi viene in mente un’ idea clamorosa.
Mi raddrizzo la schiena e gli dico.
“ehi! Stavo proprio per chiamarti sai! La polizia è salita da me per colpa tua.”
“ma se l’avete chiamata voi…”
E io bronzeo“sono saliti perché sanno chi sono e che vivo qua…Ho problemi con la polizia, io! Ho una causa in corso e delle pendenze. Sono venuto via da Napoli per stare tranquillo…e ti pregherei di non attirarla più con le tue grida.”
A queste parole..si è calmato. Filippo..l’ho sentito più conciliante. “e chi l’ha chiamata allora?”
E io…”beh, qui le pareti sono di cartone…mica siamo gli unici!” Sono saliti da noi perché sono sotto osservazione. Evitiamo di attirare l’attenzione la prossima volta.
Al citofono s’è risolta così..poi è caduto il piumone giù. E sono sceso a raccoglierlo.
E’ stato lui a portarmelo. Non lo vedevo da due mesi.
Filippo. Quello che urlava “è finita! Basta, pensaci tu a mio figlio! Non entrare che è carica!”
Filippo…quello che tre mesi prima rompeva le palle perché aveva sentito il rumore di tacchi sul pavimento.
Cavolo adesso mi sembrava così remoto. C’era una calma nei suoi occhi che era pazienza pura. Nei confronti della vita. Di sé stesso. Sotto la visiera i suoi occhi erano di una calma dolorosa. E quello che mi ha detto mi ha gelato il sangue… “mio fratello ha avuto sedici anni per omicidio, e questi mi stanno addosso…hanno preso la mia pistola. Sapevano che c’era. Davvero non ne sai niente?”
Non c’era accusa adesso. C’era solo pazienza. Forse saremo coetanei. O forse no. E lui ha già moglie figlio e fratello in carcere. Siamo diversi io e lui.
Io ho dieci centesimi in tasca e la fedina penale pulita come la mia camicia. Lui ha un’ auto e qualche soldo in più. E tanto dolore forse.
Mentre mi da il piumone lo stringo forte. Quasi mi vergogno della mia camicia. Non sarà più costosa di quella che potrebbe permettersi lui…ma mi ricorda che io non ho problemi con la giustizia. Mi ricorda che io sono un sfottuto bravo ragazzo. E gli sto vendendo la storia che anche io odio la polizia e che mai potrei averla chiamata. E’ una bugia. Ma forse ti ho salvato la vita caro Filippo. A te che se solo scoprissi che ti ho denunciato alla polizia…chissà che succederebbe! A te che ieri eri cosi ferocemente addolorato che forse l’avresti usata prima o poi quella pistola.
Mi piace pensare che non sono un ipocrita. Mi piace pensare di averti salvato un po’ la vita. Anche se forse la userai per fare del male.
Io le ho sentite le tue urla ieri…erano di disperazione.
E quegli occhi, camicia o no, sono come i miei. Quelli della solitudine.
“Sai Filippo, se ti serve qualcosa e posso aiutarti…fammelo sapere. A volte i problemi vengono tutti insieme ma una soluzione la si trova. Io sono un esperto di problemi…”
Lui mi sorride. “buono a sapersi, mi dice!”
3 commenti:
azz direbbe un amico,
un po di cazzi storti tutti insieme.......
nessun problema, infondo sono solo dei punti di vista da evitare.
se non hai soldi in tasca fai delle cose per le quali non servono soldi:
sesso, correre, saltare con la corda; sudare è la cosa più importante!
Filippo penso che quando ti ha chiamato ti voleva ringraziare e tu le palle proprio non le hai volute cacciare, forse stavi pensando ancora alla produttrice che ti aveva tromabato, o forse per te non era ancora il momento della verità.
forse è arrivato, andiamo avanti come diceva un altro amico.
sarai il peggiore o il n°1 a seconda di quello che vorrai essere
abbracci Paolo
grazie Paolo. Sei il primo a rispondere alla mia chiamata. Spero di averti intorno in questo mio viaggio.
Go and Do...it's quite simple to say it, but it isn't so simple to do it..
però mi piace...tantissimo...andare via, da tutto quello che penso di non poter lasciare, ma che in realtà mi opprime e fare tutto cio che non ho mai avuto il coraggio di fare...beh mi sembra che sia ora, a 18 anni, il momento di provarci..andare VIA, scovare nella mia vita tutto cio che mi dà solo negatività e correre il più lontano possibile, scappare forse, ma per una giusta causa, me stessa..la mia felicità, tutta la mia vita..e una volta lontana FARE, tutto, tutto ciò che mi sono sempre imposta di non fare, che poi chissà perchè mi sono sempre data tutte queste regole..in fondo come dici tu dobbiamo godere la vita A PRESCINDERE, questo è l'importante..
dobbiamo essere pronti a fare qualunque cosa per la nostra felicità, anche se forse fa paura..ma quando ci rendiamo conto di essere in una situazione di sofferenza, di aver appena incassato una sconfitta, la paura passa e siamo in grado di pensare solo a cosa ci renderà felici..non abbiamo niente da perdere..
quando ci risveglieremo dal nostro torpore e capiremo che la nostra vita non ci fa stare davvero bene, allora sarà fatta...andare e fare non sarà più un problema, non ci faremo più scrupoli, vorremo solamente migliorare la nostra vita..e correre, con il vento in facciA..
ogni giorno che passa, credo di più nel uo metodo e volgio farne parte..voglio correre con te..e vincere..
comunque secondo me hai fatto bene a non dire a filippo che hai chiamato tu la polizia, non per paura, ma perchè forse lui non voleva sentirsi dire che ha avuto bisogno di te, che alla fine gli hai salvato la vita...meglio così, forse confessandoti "colpevole" avresti urtato la sua precaria stabilità..intanto almeno per ora è vivo, grazie al tuo aiuto..
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