giovedì 17 maggio 2007

UN RISVEGLIO TERRIBILE!


17 MAGGIO

Risveglio
“non entrate che mi ammazzo. E’ carica! Non entrate”. La frase, gracchiata da una voce
afona, s’è fiondata dritta nel mezzo di una clamorosa scopata con Emanuel Beart. Ero io e la Beart sissignore. A letto.
Le stavo stringendo i seni caldi e rotondi, stavo per intingere la lingua nel suo più intimo dei posti, quando mi sono risvegliato seduto sul letto. “andate via tutti! E’ finita!”
E’ Filippo! (nome inventato). Il vicino del piano di sotto. Ormai sono alla frutta lui e la sua famiglia, o dovrei dire al limoncello? Lui litiga con moglie figli madre...sè stesso. Giorno e notte. Anzi più la mattina. Quando le mie barriere razionali se la spassano in qualche paradiso virtuale della mia mente. E tutto il mio subconscio ha la scorza dura come una fragolina di bosco. In pratica...Filippo s’ seduto tra me e la Beart come se niente fosse! Fregandosene delle poppe della tipa e continuando a gridare (ah, pareti di burro!!!!).
“E’ carica!!!”…c’è ne sarebbe per nutrire almeno una ventina di traumi infantili. E dieci inizi di film alla Dario Argento.
Mi verrebbe da chiamare il telefono azzurro. Sento il fanciullino che è in me ormai finito in andropausa per la paura.
Congedo la Beart, trascinando le palpebre all'in sù…sintonizzo le pupille su un punto preciso del pavimento dal quale mi sembra provenga la voce. Io vorrei pensare alla macchinetta del caffè, quando dice "è carica! state fuori" vorrei dirgli. Ok, mandami su una tazzina pure a me. Ma la mia fantasia inizia a galoppare, specie quando aumentano i rumori da sotto. Porte che si sbattono, legno che si rompe. Stringo il fiato. Come in un thriller, so che parte della mia sicurezza può essere data dalle informazioni che riesco a prendere e dare, perché adesso sono convinto a chiamare la polizia…113.
Lo faccio. 113. dopo un quarto d’ora invece della pattuglia arriva una telefonata. “serve un’ ambulanza?” “veramente non ancora…se mandate qualcuno!” E dire che avevo anche specificato che poteva essere armato.
Insomma me lo preparo io il caffè. Alla prima tazzina. Una porta si rompe. Forse è una porta …potrebbe essere anche una testa. Di qualcuno. Dato il concerto di gridolini strozzati e fusi con le botte. Mah! Alla seconda tazzina…arrivano le auto della polizia. Quelle che ho chiamato io...
Sento gridare “fermi tutti polizia!”.
Come nei film! Adoro la polizia...tranne quando guido!
Dopo il silenzio.
Pigolii vari. L’ auto resta per 30 minuti. Dall’alto li chiamo. Li faccio salire. Spiego loro quello che ho sentito. “e carica!” Forse è una pistola?
Sono gentili. Uno si prende pure il caffè…l' altro mi guarda con aria da vendicatore. Della serie "ora vediamo!"
Chiedo loro di fare qualcosa…loro Vanno. Fanno. La mia giornata thriller finisce così.
mentre spero che siano entrati dentro quella casa e abbiano trovato la pistola...se c'era..

La mia idea era di prevenire una tragedia. Ma in genere queste cose finiscono sempre male. Confesso che stamattina quando mi sono svegliato,.una parte molto profonda e cattiva di me ha sperato. "Speriamo che si spara in bocca e la pianta di rompere il cazzo".
Ma come posso non ricordarmi di quel proverbio africano.... "Desidera il bene del tuo vicino o i suoi lamenti di impediranno di dormire".
in pratica...non te li puoi mai fare i cazzi tuoi.
Prima o poi, un Filippo troppo addolorato dalla vita. Troppo incattivito dai mille no…della vita. A cui la mia solerzia e delazione avrà privato della pistola, deciderà di uccidersi. E non trovando il suo bel revolver, accenderà il gass. E non per farsi una matriciana. Un colpo di accendino.
E ci sarà un grosso BOOOOM.
Sotto il mio culo.
Che porterà all’inferno, lui, suo figlio, la famiglia e quello stronzo vicino del piano di sopra…che i cazzi suoi non se li vuole fare.
Pace a me...domani inizia il conto alla rovescia.
trenta ai miei trenta.

2 commenti:

paola ha detto...

Terribile davvero!
Anche perché non è facile riacchiappare la Bèart...

Scherzi a parte speriamo che al tipo non abbiano dato solo una pacca sulle spalle e riconsegnato la pistola perché ha il porto d'armi regolare (ma è fuori come un citofono).
A presto,
Paola

Anonimo ha detto...

oddio che esperienza, ma come hai fatto a farti il caffè tutto tranquillo mentre aspettavi la polizia?!?!
mah...sei strano..
non mi è mai capitata una cosa del genere, per fortuna non ho vicini nè al piano di sotto nè a quello di sopra...vivo in una casa singola, una villetta, ma avevo un vicino di casa prete, che ora è morto, che si metteva sul balcone a provare l'omelia..
accendeva la musuchina della chiesa, cantava e poi quando finiva la musica recitava la sua predica con tanto pathos..
incredibile, non mi ha mai disturbata molto,sebbene io non sia credente, ma mi ha sempre divertita, era uno spettacolo abbastanza ridicolo...ihihih...