lunedì 28 maggio 2007

IL RITORNO DEL RE-CELLULA

MENO VENTI AI MIEI TRENTANNI



Il cellulare che credevo smarrito era sotto il sediolino dell’auto.
Bilancio: tempo perso. Cinquanta euro persi.
Godo bilancio: 1)ho testato la mia capacità di problem solvine e calma zen. Cioè non mi sono sparato quando l’ho perso. 2) ho un cellulare in più.
Adesso…
quattro sono i telefoni sul mio tavolo
Adesso.
Quattro come i lati di un quadrato che ti imprigiona o quattro come le ruote di un auto che ti fanno viaggiare.
Quattro come gli angoli di un triangolo isoscele.
E quattro come gli occhi che ti servono per guardare.
Il primo è un cordless. Il fisso. Che però ti ci muovi in casa perché è comodo. Quello che prima uno usava per trovarti e se non eri a casa eri perso. O forse no, perché quando non li avevano inventati i cellulari non uscivi se non eri sicuro di farti trovare o di trovare. Il fisso è quello che dovevi chiamare per forza quando sono usciti i cellulari perché se no pareva troppa confidenza chiamare sul cell mentre oggi è il contrario. Insomma il fisso. Quello che ti ricorda che una casa ce l’hai anche se facciamo di tutto per non restarci.
Il secondo è vodafone: quello storico. Quello con il numero buffo. E con tutti i contatti recuperati e i messaggini che impacchettano gli ultimi tre anni della mia vita.
Il terzo è tre: quello che fa i filmini, che ci guardi la televisione. Che ti travasi sul computer le foto. E giochi con gli amici. Insomma quello che non serve ad un cazzo.
Il quarto è tim. Vergine. Ancora non usato. Lo regalo ad Antonella che forse ha già pianificato di sostituirlo con il suo…

Perché parlo di cellulari? E’ che sono fondamentali. Anzi
NOI SIAMO IL CELLULARE.
Prima si chiedevano i segni zodiacali per verificare l’affinità.- oggi chiediamo le compagnie telefoniche. Se coincidono allora sei economicamente compatibile con le tariffe. Prima offrivi l’anello per chiedere qualcuno in sposa. Ora si fa la tariffa “you e me”.
Ma confesso una cosa.
Un po’ mi brucia il culo averlo ritrovato.
Perché quando uno perde una cosa o subisce un danno…scatta sempre un meccanismo di auto difesa magnifico.
DARE LA COLPA A QUALCOS’ALTRO.
Quando uno perde qualcosa, facciamoci caso, la perde perché il destino è ingrato. Perché il mondo è cattivo o perché la vita è dura. O perché c’è un messaggio divino che ti vuole far riflettere su più alte cose.
Cazzo.
Se ritrovi quella cosa c’è una sola verità!
Che l’unico pirla…sei tu!
Ma il godopensiero mi stimola a riderci su.
E infatti va bene…salute a me!
Niente dolore quando l’ho perso.
Niente dolore quando l’ho trovato.
Ma starò diventando un santone zen?
Mah!

Diario: Oggi diverse novità. Ho tenuto lezione alla scuola di cinema. La cosa mi ha divertito anche se ci sono stati intoppi vari. Con l’avvocato ho concertato una letterina al vetriolo per la produttrice insolvente. E mi sono abbuffato ad un ristorante grazie ad un produttore.
La mia pancia è più rotonda il mio portafoglio è intatto. Nell’aria sogni, idee e speranze. Va bene così. Il letto mi ha accolto salvifico.
Godetti. Scricchiolando. Ma godetti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io oggi ho insegnato, do ripetizioni di inglese al caro andrea(il caro è in tono sarcastico)..ma per me non è stato divertente, non lo è mai, anzi con lui non vedo l'ora che finisca la lezione..
non fa progressi e non posso dubitare del mio metodo visto che in tutti gli altri casi ha sempre funzionato e visto che mi fAccio in quattro per sperimentarne uno nuovo ad ogni lezione..
posso dire di essere sia una studentessa che un'insegnante piena di entusiasmo, con voglia di lavorare, ma con lui più lavro, meno ottengo.. certo quando mi arrabbio si spaventa e allora studia una pagina del libro, ma non mi sembra una gran cosa, anche perchè quando arrivo a casa e visualizzo me stessa che faccio la prof cattiva e arrabbiata, mi viene solo da ridere perchè mi sento buffa..
oltretutto lui viene a lezione perchè ha avuto un debito in inglese(un'insufficienza), a settembre lo dovrà recuperare e nella mia innata onestà, mi tormenta l'idea che non lo possa superare e quindi che non solo le mie lezioni siamo state vane, ma che possa sembrare che io non abbia lavorato e abbia "rubato" i soldi della sua famiglia..
ma me lo sono meritati davvero, quei 10 euro per un'ora di sudore freddo..
e io lo so..e lui lo sa..
ihihihi, mi fa proprio ridere la mia immagine di vera professorina...ihihih..
povera me..ihihih
speriamo che faccia progressi all'ultimo prima dell'inizio della scuola..ihihih

Anonimo ha detto...

ahahahhahah..roby. santone zen forse no, ma sante verità sì, alfred!