PER ROMPERE LE SCATOLE...:-)
MENO VENTISEI AI MIEI TRENTANNI
Per chi le rompe e chi ci si chiude dentro.
Mezza notte passata. Quindi siamo già ad un altro giorno scoccato. Chi sono io adesso? A quest'ora con le mani stanche sulla tastiera. La sfioro come una donna vellutata. Cerco dentro di me il fine ultrimo della creazione e mi viene solo un ruttino che ha il sapore di qualcosa che devo aver mangiato quando ero ancora nella pubertà.
Poi accade un fatto strano. Mi capita di rileggere il mio nome.
E' strano perchè mi appare il nome di un estraneo. nome e cognome. Sembrano quello di un altro.
Ho come la certezza di non essere io.
E la mente che adora i giochini associativi mi riporta a quando ero alto quanto un coriandolo, piccolo a sufficienza da camminare con la manina stretta in quelle delle mie due sorelle gemelle. Due sorelle. Due manine.
Solo i piedini sono liberi di muoversi nel cimitero. Quello enorme di napoli. Quello antico.
Dovevo farmi il giro dei morti dei morti con le due gemelle. E ad un certo punto una sorella mi indica una lapide in alto. C'era nome e cognome mio sulla tomba. Era mio nonno.
Ma io avevo sei anni. E quando c'hai la famiglia con la fantasia limitata...sono cose che capitano.
Hai subito un preciso quadro di quello che diventerai..........COMUNQUE.Chi sono adesso?
Un nome stretto in un cognome? Stretto in un ruolo? stretto in un obbiettivo? stretto in un sogno?
Dove sono stretto io?
E tu che mi leggi?Possibile che un nome ci contenga davvero per intero?
E fino alla fine? Nomos dal greco è destino. Dando un nome alle cose scegliamo un destino una strada per esse. Perchè dovremmo voler guidare un asciugamani...per esempio? E io? in trent'anni non sono più il tipo della foto che ho sulla scrivania di Napoli.
Paffuto, abbronzato e con gli occhi pazienti. E non c'è più la mano di quell' uomo, mio padre, a tenermi in posa.
Dietro gli aereoplanini delle giostre. Che splendida metafora delle ali costrette. Dell' illusione del volo.
ci sono io con i sogni del mondo nelle pupille. E dietro i sogni del mondo che non voleranno mai. Non ho più neanche quella maglietta. Adesso mi piace il verde...dopo essere passato per un lungo periodo di nero.
Andava proprio frote Matrix Eppure mi chiamavo sempre ...in quel modo. nome e cognome.
Prima, dorato e paffuto, ora grande e nero! :-) Ora ho la barba. Sono più veloce di quel ragazzino. So i miei limiti e ho scoperto come farne un limite per gli altri quando mi fanno male. Piango di meno. E smetto di uccidere la gente a colpi di lacrime.
Sono più dolce e meno lamentoso. Sono meno fragile. E più efficace con chi va messo a bada. Insomma c'è altro in qel nome. Eppure loro, gli altri continuano a chiamarti così. Nome e cognome.
Sempre quello. Identico. Quante volte c'hanno riempito con un contenitore, con il tuo nome? Come se nella scatola di fagioli adesso ci fosse del caviale...e loro continuassero a sentire l'odore dei fagioli....solo perchè c'è scritto "fagioli". E' così, loro sentono l'odore dei fagioli. Perchè vedono la scatola. Non ci facciamo fregare!Cambiamo anche la scatola....se no finiremo con il credere a quelli che leggono. E non a quelli che odorano e assaggiano. Che sono pochi! Se le parole suscitano emozioni.
Se un nome evoca per forza un colore. Freghiamocene.Diamo noi al mondo il suono che vogliamo ci accompagni. provate a presentarvi a qualcuno con il nuovo nome. dite ad alta voce io sono...Ma sì! Scegliamoci un nuovo nome.QUESTO Eì L'ESERCIZIO DI OGGI. Scegliamoci un godo nome! Un nome...libero. magnifico.
Che ci scopra nascondendoci. Che ci protegga scoprendoci. Che dica a tutti quello che c'è nella scatola. ma per davvero prima che finisca, come mio nonno, in quell'altra
...di scatola! :-)
2 commenti:
Caro signor Peppino Spadapesce (ha detto che vuole cambiare nome, no?), ma non si sta prendendo un pò troppo sul serio??? Secondo me se vuole godere davvero deve rilassarsi un pò...
nella nostra vita cambiamo, cambiamo e ricambiamo..mille volte, o forse di più..e meno male che è così, ci evolviamo, durante la nostra vita riproduciamo l'voluzione umana...e credo che sia bello pensare che siamo sempre la stessa persona, nonostante tutti qwuesti cambiamenti, siamo noi...la nostra identità è sempre la stessa anche se a volte ci sembra che ci stia stretta...
mi piace pensare di essere cambiata tanto anche solo negli ultimi 3 anni, per non parlare poi del cambiamento ch ho fatto dalle scuole medie..e allo stasso tempo però, mi piace pensare di essere stata sempre io, io Carolina..
e non ho bisogno di cambiare nome per dimostrare di essere cambiata, si vede subito, non serve..
anzi mantenere il nostro nome ci sottolinea che siamo sempre noi, ma diversi più rsponsabili, più coraggiosi, più forti..il tuo nome ti fa dire:"quella persona diversa, più grande e in alcuni casi migliore, sono proprio io"
Posta un commento