sabato 8 dicembre 2007

APRO IL BLOG PER ESSERCI E COMUNICARE. E NON PER SOPRAVVIVERE. PERCHE' NON C'E' NESSUN TRAGUARDO DA RAGGIUNGERE. QUALUNQUE MIRACOLO PENSIAMO DI DOVER OTTENERE CE LO ABBIAMO GIA' TRA LE MANI...ANZI NEI POLMONI. E SI CHIAMA RESPIRO.

Ti piacerebbe essere sempre su di giri? Sempre allegro? Sempre ricco di energia? Questo è un diariO/SFIDA! Inzia con una sfida. Per trenta giorni proverò a spassarmela alla grande. Con il metodo Go.Do. Che spiegherò strada facendo. Spieghiamo come provarci, come fare, come esserci in questa vita che con o senza di te ha deciso di continuare comnunque! Qui si dice come spassarsela...sempre! Senza compromessi e senza fare e farsi male con la filosofia del GoDo. Vai e Fai! Diventa il tuo miracolo di goduria! Giochiamo? Quello che devi fare è seguirmi, scrivere,commentare..e cercare con me di GODERE AL MASSIMO. senza pensieri cattivi. Senza lasciarti andare. Darò spunti di riflessione usando la mia vita come pretesto. E tu puoi giocare con me semplicemente postando i tuoi pensieri. Giochiamo?

sabato 16 giugno 2007

N0TTURNA GABOLA

1:49.
Dicono che ho trent'anni. 16 giugno 2007
lo dicono quelli dell' anagrafe. Da dietro grosse scrivanie gonfie di scartoffie. Cimiteri di nomi seppelliti nella carta. Che ammuffiscono.
Lo dice il calendario del computer..le lancette che hanno spazzato via in un secondo quei cinque minuti. Piccolo spazio tra lancetta grande e piccina.
E quello spazio mi sono fermato a guardarlo a lungo.
perchè se guardi una cosa.
Se fissi il tempo. il tempo rallenta.
e' quando te la godi che va veloce.
bè ho provato ad incasinare il sistema. E mi sono detto ... proverò a rallentare godendo tutto.
Così chiamo la ponzy mentre le lancette solcano lo spazio riducendolo secondo dopo secondo terzino dopo terzino libero dopo libero...
tiro!
si lancia il portiere con la mia faccia tatuata in faccia. Ma la pallonata è una mandorla di luce colorata e lo trapassa da parte a parte. inutile aspettare. Inutile resistere.
Viene forato
bucato
bruciato
brucato...00ooo
travolto insomma!
e GOAL
TRENTA A ZERO.
la folla esulta, lo stadio si srotola in un brivido di orgasmo travestito da aola.
Sotto pelle vibra tutto.
E me ne sto, in sospeso, tra le due curve.
un po' sul campo e un po' in tribuna.
ma in che squadra gioco io?
ho vinto?
--------------------
poi mi rialzo e godo.
un'intuizione mi solletica l' anima...
ancora 9 ore..
sì, perchè sono nato all'incirca di mattina.
ancora sono 29.
anche se tra le lapidi di carta di qualche oscuro scartoffamesco palazzonaccio...
c'è un minuto impiegato con gli occhialini neri e il muso da topo.
che sta ritoccando la mia pratica.
ancora 29. MI RIPETO.
è la mia gabola.
il mio trucco da giullare.
il mio menestrellesco prendermi per il culo da solo.
Mi piaccio per la mia arte di trovare soluzioni.
Perchè davvero...sta fuga m'è uscita all'ultimo secondo. anzi al primo di una nuova era.
Io.
Che per trenta giorni ho scartavetrato il mio conto alla rovescia. meno trenta fino a meno uno.
ma lui, il topo occhialuto, ha già scritto un nuovo numero.
inizia per tre e finisce per zero.
fanculo i topi.
Che bello esserci ancora.
vivo.
E tutto intero.
amen.

venerdì 15 giugno 2007

A CHE ORA E' LA FINE DEL MONDO?

MENO UNO AI MIEI TRENTANNI



guardare Scrubs, poi un porno.
e in fine
BANG.
Tra le nuvole...sarebbe un bel colpo di scena
salutare tutti così!
Manca poco ormai. E non sono senza parole ma senza immagini.
sì perchè oggi non voglio sedurre nessuno.
basta stupire gli altri per elemosinare anime.
Basta infilare parole uniche per sentirsi unici.
ad essere troppo unici
in realtà
si resta
soli.
E chissà perchè mi viene in mente la canzone di Liga?
L'ho sbrigliata l'anima annodata alle mie dita impazzite!
Chiedo alla velocità con cui tormento i tasti di rispondermi!
Che mi resta di trenta di buono?
Salvo questo pezzo di anima virtuale con il tasto SALVA ADESSO e continuo a battere per battere il tempo.
Che mi resta?
deve diventare
chi mi arresta?!!!
La vita procede. incalza e ti incarta tutto. Come un sofficino ripieno di creama briosa ho deciso di rinascere ancora.
ma che meno uno
siamo a meno 89 minuti.
dopo la mia etichetta su my space decreterà come una ghigliottina
il passaggio alla trentina.
oggi per strada avevo appuntamento con una tipa, colloquio di lavoro giù nella mia cittadella napoletana...
la ragazza, volto squadrato, aria da matrona napoletana antica. Ha fatto 37 anni tre giorni fa. da curriculum l'ho saputo e le ho fatto gli auguri senza conoscerla. ..
insomma le dico che anche io faccio gli anni proprio domani...che poi sarebbe a mezzanotte di oggi. E che sto per fare il passaggio di guado.
(ecco la ponzy mi chiama al cell...grido fanculo, le rispondo e ritorno al mio delirio di scrittura veloce)
tornando a noi le dico che salto la cifra...che perdo IL NUMERETTO DAVANTI e lei mi dice! wow
TE LI PORTI BENE
e io GRAZIE
e lei...pensavo fossimo coetanei. Per FARNE DOMANI QUARANTA SEI UN MAGO
MA COME FAI?
MA VAFFANCULO!!!!!!!!
E sfodero la mia faccia più diplomatica. Penso che sono maturo. E che ho lottato dieci anni, (dai DIECI AI VENTI) per sembrare più grande. poi è stato un gioco al massacro a dimostare di meno. Ora vado per i quaranta...dunque. saranno i peletti bianchi che serpeggiano nel pizzetto. o la fronte sempre più alta che fa tanto nobile, e io che sono marchese dovrei essere felice.
domani mi aspetta una lotta di 8 ore.
e un festeggiamento blando. con madre che preannuncia assenza e sorellame che viene appositamente per me per festeggiare.
saremo in pochi. quelli rimasti i superstiti.
ma voglio godermi tutto.
anche queste ultime ore.
è tutto.
almeno ho 29 anni ancora, no?
minuto più minuto meno....
non diventeròà biondo tra qualche ora ma neanche più brutto.
quindi salute a noi!
gemelli forever

giovedì 14 giugno 2007

TUTTI X UNO

http://www.gazzettinotropea.com/foto%20scena%203%20mosch%201.jpg

.....E UNO X TETTE!

http://www.nudart.cl/seno.jpg

Apro gli occhi con il fiato spezzato da una corsa magnifica. LA VITA.
Questi giorni sono volati. Dal 10 ad oggi. quattro giorni come i moschettieri. quattro giorni pieni di cose. o di me che guarda le cose. E questo quarto ancora da succhiare e che sarà un trampolino per le magie che voglio fare a napoli.
e quindi?

MENO DUE GIORNI AI MIEI TRENTA.

ti imponi un rigore quando fai un diario. decidi di scalpellare le giornate come un blocco di marmo. per trovare l'arte. il buono. il meglio.
oggi scolpisco quattro in un giorno solo. e non ci sono tette purtroppo da raccontare.
ma un po' di me...che seleziono i partecipanti al mio workshop.
Che litigo con la ponzy perchè si sente trascurata e che trovo il modo di fare pace con un sms che parla di conciliazione.
che passo le serate a scrivere per trovare il modo giusto di stupire e migliorare la vita di alcune persone.
io che mangio e che mi sento un po' gonfio, io che dimentico l'antistaminico e faccio gli sternuti.
non c'è nessuna grande battaglia all'orizonte.
Costantinopoli non cadrà ancora.
perchè ho dimenticato di farle guerra.
o perchè ho capito che stava bene dov'era.
Ci sono solo io. Che pensavo di fare un blog sul piacere e mi ero ritagliato le condizioni giuste per fare il filosofo e invece? Mi sono trovato a lottare contro il carovita...e a fare i conti con me stesso. Sto vincendo perchè mi ostino a cercare il buono che è in me.- ma se questo fosse un film da hollywood dovrei inventarmi un'impennata nuova.
qualcosa di nuovo.
e qualcosa ci sarà.

veniamo agli agiornamenti.

tutti x uno e uno per...
Imma! Che il 12 ha partorito finalmente. Elisabetta. si chiama. tre giorni dopo e festeggiava con me. ma va bene, no? è comunque nella squadra e quante cose che succedono in trenta giorni. dalla morte alla vita, dall' amore all' odio. Sembra una saga spaziale.

tutti x uno e un per
me che il treidici chiudo un accordo per un nuovo lavoro. se tutto va bene dovrei diventare ricco...:-)

tutti x uno e uno per...
due ragazze ubriache che ho conosciuto a testaccio x caso il giorno 11 .
Sbirciavano il tavolo. e i loro occhi dietro al vetro di quei mojtos annacquati avevano così tante verità da dire al mondo che alla fine le ho odiate.
Ho colto l'espressiono vuota di una di loro e l'anima provola che è in me mi ha spinto ad avvicinarle. solo dopo ho capito che erano ubriache.
Interessante la loro prospettiva sul nostro gruppo. noi artisti. noi figli d'arte e di papà. noi che inseguiamo l'arte e ci tormentiamo sul verso, noi che tremiamo per un sospiro di Giulietta e ci lamentiamo della televisione. noi che poi alla fine si mangia comunque. per un attimo, anche se non mi sono sentito ferito, ho avvertito la nudità di tutto...
di me.
dei miei sogni "alti" e "altri" da chi sopravvive nella mediocrità e i sogni li usa solo per addobbarci la televisione la sera.
ho odiato per un attimo quelle due ubriacone. perchè hanno spogliato quello che sarei potuto diventare e che resta in agguato.
loro grazie all' alcool facevano solo i bilanci degli altri.
i loro, fino alla sbronza certamente se li sono dimenticati.
vorrei sapere che fanno adesso.
come vivono.
se vivono.
io respiro. penso alle mille cose da fare.
poi ai premi che mi aspettano.
e allontano l'ombra di una vita parallela che ogni tanto come un treno in corsa su un altro binario si affaccia su questi finestrini e su tutto quello che c'è di quà.
quel treno, l'altro è sempre più veloce. ma il nostro è l'unico che conosciamo davvero.
addio estranee ubriacone,
addio a voi che siete saltate sull' altro treno con un colpo di polso legato ad unamano che era legata ad un bicchiere.
io sono impaziente, invece di ubriacarmi su questo trento della mia vita.


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anche se qualche volta fa male.

domenica 10 giugno 2007

ALTR'OLTRE

MENO SETTE AI MIEI TRENTANNI

Qual'è il segreto di un diario?

L'immagine “http://www.polistampa.com/public/images/beatriev.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Un diario ti costringe a pensare cose "altre" e "oltre".


Altre da te.
Oltre te.
o te in altr'oltre.

in pratica la partita si gioca sul terreno più duro e friabile di tutti: la tua anima.

Quello che pensi in genere è frullato di ciò che vivi. Quindi reazione.

Ci sei tu. Che reagisci alle cose. Nelle cose.

Ma quando scrivi -per forza- sei costretto a chiederti “Cosa ho fatto oggi di importante? Cosa degno di nota? Cosa che meriti di essere scritto?”

E vedi che la domanda pilota il pensiero. Devi filtrare tutto in base ad un timone solo!

Che nel mio caso è il piacere. E "come provare piacere".

Un timone difficile da manovrare quando le acque si fanno torbide.

Ma un timone che ho scelto io per non affondare.

Oggi parlo di come godersi una giornata.

Direi banalmente facendo cose che vi piace fare…

Ovvio, ma non del tutto.

Perché SPESSO IL CERVELLO NON CONOSCE IL PIACERE che potrebbe provare.

E se non lo conosce non può scegliere come raggiungerlo. Anzi non lo sceglie e basta.

il motivo per cui si soffre di più. E' che siamo esperti del dolore. Ma non del piacere.

Avete mai assaggiato le buonissime BACCHE DELL’ ISOLA DI PASQUA?

http://www.menphis75.com/images/foto_txt_mistery/isola%20di%20pasqua.jpg

Forse avete provato le fragole…ma quelle bacche no.

E non si può amare ciò che non si conosce.

Quindi, sulla scia del ristorante sushi di ieri, l’ imperativo di oggi nasce da una domanda:

COME POSSO FAR CONOSCERE AL MIO CERVELLO NUOVI STIMOLO GODURIOSI?

Go-do

Vai e fai.

Vai in nuovi luoghi in cui disarmare la monotonia e trovare nuovi slanci.

Vai oltre il comodo rassicurante e ormai anestetizzato presente. E cerca una nuova possibilità.

Locali nuovi?

Gente nuova?

Un vecchio amico…che non senti da un po’ ..e che potrebbe introdurti in un nuovo mondo .

Se stasera uscite…con qualcuno che conoscete poco o vedete da un po’!

Fate fare a lui. Fatevi portare in un nuovo posto.

Vai…oltre.

A caccia di Altroltre.

sabato 9 giugno 2007

il popolo ha fame? dategli Sushi

MENO OTTO AI MIEI TRENTANNI


Diario miserrimo ma fedele alla goduria.

http://www.verycool.it/wp-content/images/maria-antonietta.jpg

Nessun assedio o presa di città. Oggi.

E nessun' azione rivoluzionaria. Io con Maria Antonietta regina senza testa (che disse "il popolo ha fame? Dategli brioches") non ho niente da spartire tranne il fatto che io la testa la perdo per una cena di sushi. per il pesce crudo...farei la rivoluzione.

Giornata passata sull’ onda di pensieri randagi.

Ma inchiodati alla realtà. Cerco dentro ciò che mi appaga.

E lo trovo respirando.

Non serve altro .

Poi voglio fare l’artista.

E cerco il modo di farlo senza smettere di amare.

Frugo l’aria. E lo spazio tra le mie dita. Lì nascono le parole che scrivo. E i miei obbiettivi.

Il mio compleanno terrò una lezione su come farsi venire idee. Spero qualcuno si ricordi di prepararmi la cena alla fine. E' bello che sia ancora in grado di valutare quante candeline metterci sopra...baro o bara?

sono un gemelli...dovrei metterne sessanta! Così sì...che andrebbe di lusso!

Gli altri se le tolgono e io me le metto.

Almeno quelle! Mi vedevo su qualche galeone spagnolo antico...a solcare mari e conquistare capitali. Ma va di lusso -davvero- se riuscirò a passarlo con parenti superstiti, fidanzata e amici.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/08/Spanish_Galleon.jpg/180px-Spanish_Galleon.jpg

Penso che vorrei un vero i-pod. Visto che i miei sono tutti rovinati.

Non riesco più a sentire musica mentre faccio cose inutili…

Intanto preparo un documentario.

E coccolo nuove idee per fumetto.

Poi esisto, nel tempo libero.

E respiro .

Sto diventando un maestro nel respirare. Bene. E senza inganni.

Provare per credere…

Sono ancora vivo.

me lo conferma il sushi che ingurgito con Ponzy.

L'immagine “http://www.sushi-a-paris.com/sushi-maki-plateau.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Ci teneva anche se il conto è in rosso, così decidiamo di lanciarci nello sperpero più estremo.

Quando i soldi mancano è solo perchè hai smesso di ricordare al tuo cuore quanto è bello averne...quindi la prima mossa da fare è assolutamente RICORDARGLIELO: sperperare!

Ecco al godo perla di oggi: mostra alla mente la via del piacere ed essa la inseguirà!

ad ogni morso di goduria chiudevo gli occhi e MI DICEVO."vedi? se fai tanti soldi godrai sempre così!"

provare per credere!



venerdì 8 giugno 2007

TORTATORTURA AFROCUBANA

MENO NOVE AI MIEI TRENTANNI

http://www.zarrelli.org/blog/wp-content/uploads/2006/06/torta-compleanno.jpg

Siamo nella decina calda. Ormai il conto alla rovescia è davvero partito. Tre per tre fa nove. e togliendo una o e mettendo una a…esce “nave”. E una domanda banale…dove mi porta, la nave e questo gioco?

“Godo”.

Vai e fai…

Vai per spostarti da un mondo che non ti piace.

Fai per agire e dare un marchio ai tuoi sogni. Senza il quale non si chiamano sogni ma pippe.

Questo è il mio marchio. Un gioco di parole che ho cercato per marchiare a fuoco

Sotto la pelle

Un’idea nuova e antica.

Il piacere siamo noi.

Oggi la mia vita mi ha scaraventato ad una festa di compleanno. Quindi si parla di tortatorutra e fenomenologia della candelina.

Serata a casa di amica Ponzy:

E’ Cristina. L’immolata.

Festeggia il suo compleanno. Con pasta insalatosa, mozzarelle, salamoni affettati, pane con noci, e varie cosarelle. Su un terrazzo strategicamente chiuso da poche piante e tanta notte. Che fa meglio risaltare i compleanni e ancora di più le candeline, sulle torte di compleanno.

Anche se quanti anni fa…non l’ho capito. Sarà una over quaranta. Ma non l’ha voluto dire. Le settimane traboccano di compleanni. Forse perché la gente non si rassegna a morire. O diciamo che si ostina a ritardare l’evento? Il punto è che se festeggiamo la coerenza imporrebbe di esplicitare il motivo del festeggiamento. E invece la torta è spazzolata di sola panna ed è orfana di candeline. Compleanno anonimo.

Candeline desaparecisos…sostituite da un'unica ridicola candelona in formato minivibratore, piantata li nel mezzo come una lancia sul cadavere del suo nemico.

A che servirà sputarci sopra dell’ aria per spegnerla? Dire “ehi, festeggio!” Ma chi ci crede?

Poi la Cristina si dimena in una danza afrocubana. Ad ogni passo mi sembra che fiorisca un mondo. Tre anni dicono è stata sposata con un cubano. Tre torte con il marito con chissà quante candeline in tutto, poi una quarta senza il consorte. Chissà perché non si spegne nulla durante un divorzio a parte un pezzo di vita…

E lei adesso le sue candeline se le spegne in una splendida casa da single divisa con un barboncino con un occhio solo. Single lei e single la candelina sulla torta. Solidarietà?

E mentre ballo penso a quella candelina fetente. Perché festeggiamo e poi riduciamo i fuochi d’artificio? Perché dichiariamo la guerra e poi tagliamo l’arsenale? Ma sta torta, vorrei chiedere a Cristina, era una guerra dichiarata al mondo o il contrario?

Quando sei piccola le feste sono feste. Cresci perché senti di diventare più forte e più candeline spegni più fiato con il tempo ti nasce nei polmoni. Poi per un po’ il fiato resta uguale. E lo scontro è alla pari. Ma ad un certo punto i polmoni non crescono più. Ma le candeline sì. E servono due mandate di fiato…per spegnerle tutte.

Per questo bariamo?

Una per tutte quante…sul tortatortura?

E lei continua a ballare, scalza, nuda di cosce fasciate solo da una minigonna. http://www.fotosearch.it/comp/corbis/DGT084/42-16490836.jpg

Sprofondo nel divano, la mousse al cioccolato e troppa pasta…mi condannerebbero alla sonnolenza. Ma la speranza di rubare un segreto tra quelle gambe in movimento mi tiene vivo. Adoro le minigonne per questo. E’ un gioco di tensione continua.

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Un passo falso, un’ apertura di cosce sgraziata. Un’ alzata frenetica da un divano. Cibo per chi sa attendere. Manovra da professionisti. Chi la indossa la minigonna sa che sarà cuoca e pietanza di mille sguardi. Sarà guardata per quello che offre e violata per quello che finge di nascondere. Un mordersi reciproco tra due organi entrambi ipocriti per natura. Gli occhi e….

http://radiocittafujiko.it/home/files/patata.jpg

Auguri a te Cristina, che volevi fare l’attrice e che con occhi morbidi e disperati mi dici che ti stai arrangiando come commessa in una videoteca. Proprio tu che dovresti e vorresti stare nei film, finisci con il fittarli agli altri....

Forse è per questo che impariamo a ridurre le candeline. Per lasciarci ancora spazio sulla torta per le ditate da rubare, come da piccoli. O per sentirci che il fiato è ancora sufficiente per spegnere il fuoco intorno.

L'immagine “http://www.traparentesi.it/foto/cartoline/compleanno/compleanno-03.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

E per accendere tutti i nostri sogni.

giovedì 7 giugno 2007

l'arte del tiramisù

MENO DIECI GIORNI AI MIEI TRENTANNI

http://www.kochpiraten.de/images/articles/tiramisu.jpg

Oggi la mia nuova coinquilina mi ha preparato il tiramisù. Mi sono scofanato i resti sul campo di battaglia per abbrancare poi il dolce verso le diciannove. Ero a scrivere i miei pensieri mentre lei preparava. Io lavoravo e godofuturizzavo il momento del piacere. Poi mi sono goduto i rimasugli di crema e infine il signor tiramisù. Ho fatto tre bis. Mi sono fermato quando lo stomaco ha detto “fanculo!”. La panza era rotonda. Mi sono goduto anche quel gonfiore. Che sale con il sangue verso la mente…e la porta a fare pipì. libertà.

Se godere è un' arte. Ogni arte ha principi e regole. E quindi osserviamo in breve la STRATEGIA del tiramisù.

So che accade qualcosa di bello: mi preparano un tiramisù.

mi godo il fatto che accadrà la pappatoria PRIMA che accada.

mi godo crema e panna, SENZA MANGIARE IL TIRAMISU'.

mi godo IL TIRAMISU'

mi godo i bis del tiramisù

mi godo il dopo tiramisù..SENZA rimpianti.

ora togliete il tiramisù e mettete qualunque cosa vi tiri su.

E con la panza piena penso a cosa significhi contare nella vita.

Per contare, non contare!

La mia noce è brava a partorire 'ste perle.

La verità è legata alle parole solo perché non abbiamo altro per comunicare quello che pensiamo o consideriamo tale. Ma l’errore è proprio dare alle parole tutta st’importanza.

Le parole sono zero. E zero è un numero e i numeri ti fottono. Perché non parlano il linguaggio delle emozioni. Per questo, sferzo le parole. E cerco nelle assonanze più facili e nelle rime più banali la soluzione finale. Il gioco segreto che dio ha apparecchiato per noi. E’ nascosto come sempre in un gioco di parole.

L'immagine “http://www.santegidio.org/disabili/handicap/fotoparlano/contare.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

“Per contare non devi contare”.

http://www.internut.it/fun/altri/contare.jpg

Oggi parliamo di successo. E di come si raggiunge.

E sono uno di successo io?

Assolutamente sì. Perché mi sento tale.

Giuro.

Ma prevengo le obbiezioni…solo per precipitare voi nell’ obbiezione più grande.
Ho barche, femmine, cocaina e affini?
no!
c'ho soldi e mangio sushi?
no!
C'ho soldi a palate?
no!
ho solo smesso di farmi del male.

E c’ho un trend in salita cosmica.

Per essere di successo occorre sapere cos’è il proprio successo.

E nel mio caso è basato su un solo dogma

Fai che oggi sia meglio di ieri . per te e per gli altri.

E se la cosa ti viene difficile, fermati. guardati un film comico o vai su

www.internut.it/ridere.shtml
Insomma sto capendo finalmente quello che conta.

E non sono i numeri. Perché per Contare occorre “avere numeri nella vita” e il trucco è ignorare i numeri degli altri. Non contare niente.

RIPETO non devi contare niente. :-)

E’ la strada per la depressione e l’ansia…

Si passa la vita a contare.
Inizi dalla lunghezza del tuo uccello e finisci ai numeretti sul conto in banca.

Passi dalla taglia delle tette, al numero di corteggiatori che ti stanno dietro. Inseguiamo un numero di telefono e dimentichiamo che c’è dietro quasi sempre attaccata una persona di cui non sappiamo proprio nulla anche se la chiamiamo “mamma” o “amico”.
Quando conti le cose. Stai smettendo di godertele.

Stai confrontando. Stai ragionando. Stai impacchettando la vita nelle ore, e nei minuti. E nei secondi. E’ tutto numero.

Dal tempo, agli amici, al loro cellulare, alla carta per comprare cose…

Tutto numero tranne noi.

Allora per contare iniziamo a contare…ma..puf! Perdiamo quasi subito. E giù dallo psicanalista che alla fine è bravo solo a contare i suoi di soldi che vi tracima dal portafoglio.

Insomma per contare…smettete di contarvi le cose!

http://www.ivanaweb.it/amicizia/immagini/amicizia_02.jpg

Godo! Vuol dire vai e fai! Non pensare. Non contare.

Stacci!

mercoledì 6 giugno 2007

OGGI è ORA.

MENO UNIDICI AI MIEI TRENTANNI

Per oggi niente Diario, ma esordiamo con delle novità e soprattutto un BUON INIZIO.



Visto?????
Promesse mantenute.
Ok, lo faccio per tirare un po' su l' audience. Ma questo è pur sempre il mio diario e se da una parte dispenso consigli dall'altra cerchiamo di nutrirci con qualche stimolo in più.

Come dite? mi sono omologato? Non fa parte dello spirito del sano godimento? Troppo banale.
ok! Allora...


TRANGHETE!
Ho di nuovo la vostra stima? meno male...perchè oggi volevo parlare di cose serie.
Di come trarre il massimo dalla vita. Eccetera...ma mi sento risorto al livello di cazzeggio e affini.
E' bello così....
Ecco il succo di oggi...

PER STARE BENE DEVI BERE ACQUA PRIMA DI AVERE SETE
è una metafora.
Quindi NON ASPETTIAMO DI ARRIVARE ALLA FRUTTA PER DIRE...AHI!
impariamo prima a prepararci a nutrirci di pensieri felici.

Perchè la frase PIU' BANALE DEL MONDO è questa.
le emozioni postive fanno bene e quelle negative no!
che mi merito?

ok! era ovvia.
Ma allora, dico sempre, perchè la gente non lo fa? Perchè se cammini per strada ne trovi 9 su dieci depressi o stanchi o stressati o labbrati (cioè con il labbro vibrante pronti a esplodere in un pianto).???????

cioè...è vero che io ogni tanto vi sciroppo un po' di pensierini sfusi spalmati su lapidi, cessi, e tristerie varie. ma lo faccio perchè sono autentico e perchè nel male riesco a ritrovare il suo opposto.
ma fatevi un giro negli altri blog...dai sedici anni ai 23...c'è un ecatombe di anime. Adolescenti carine con foto macabre, tristezza a gogo, poesia qualche volta, ma su tutto questo grande cortocircuito di dolore: E perchè la gente si sente out? A disagio? fuori posto? O perchè il male e e il dolore hanno più sugo?
Esteticamente sangue e teschi fanno la loro porca figura...ma per il resto la vita reale pare davvero che ci faccia la bua.
ma fermiamoci quà....

ora torniamo a noi e all'arte della goduria.
ecco il pensiero produttivo di oggi.
SE LEGGO COSE FELICI E FREQUENTO PERSONE FELICI E ASCOLTO FRASI FELICI E FACCIO COSE FELICI... SARO' UN UOMO FELICE.

Da cosa iniziamo?
da questi link.
Dategli un occhiata....
e fatemi sapere...

www.miglioriamo.it
www.migliorati.org
www.autostima.net
www.piùchepuoi.com
su quest'ultimo sito vi rimando per un articolo interessante al link
http://coaching.piuchepuoi.it/55/4-modi-per-smettere-di-lottare/

In cui si parla di quattro modi per smettere di lottare.
insomma leggiamo, e circondiamoci di gente che va nella nostra dimensione. Altrimenti remeremo contro i mulini a vento...
era così il proverbio?

martedì 5 giugno 2007

INSALATA DI INDIVIA E LIMONI

MENO DODICI AI MIEI TRENTANNI


Scrivere un diario e darsi un tema: godere.
un imperativo, una possibilità, un diritto?
Cosa è godere?
io dico che è un dovere.
Quando vedi che ti aumentano il costo del cappuccino e ti riducono la schiuma...
quando sai che il pacco regalo promesso alla fine di venti anni di studio non arriverà...
quando la vita ha iniziato a colpirti sotto la vita. E affanni...
quando la giornata ti esplode in faccia e ti chiedi: ma che ho fatto di male?
E QUELLO IL MOMENTO DI DIRE. BASTA!
IO ME LA GODO!
Perchè se non lo fai ora...se rimandi. Se pensi che non hai abbastanza soldi, o energia, o carburante, o -peggio di tutto- TEMPO....è là che sei cotto!

OGGI MI SENTO CARICO. Lo sono perchè ho trovato una strada.
Anche se oggi è già domani qui sul blog.
Per i meno volpe preciso...che per riassumere una giornata, devo chiuderla, no? Quindi mentre la descrivo inevitabilmente è già domani...cioè lo è mentre scrivo.

Oggi ho rischiato di perdere la sfida. La giornata è arrancata un po'...se non mi fossi ripreso avrei chiuso in depression.
e qui un chiarimento...
godere sempre per trenta giorni, non vuol dire essere un fesso onniridente.


Eh, no! vuole dire essere anche un guerriero quando la vita picchia! E trovare il lato giusto...
e per giusto intendo che ti fa bene...
E la giornata di oggi - che viene dopo quella di ieri, passata con il cuore sintonizzato sulla regina delle formichine...(leggete il post precedente)- l' ho passata da un baratro ad un picco.

Ecco come è andata. Vado al corso Rai e ascolto un guru americano che pontifica su una serie americana che ha avuto molto successo e di cui mi rifiuto di fare il nome.



Ordunque, il tipo a un certo punto ci dice che in Italia lavorare è meglio...perchè c'è il tempo per pensare alla famiglia mentre lui questo tempo non ce l'ha...
e sta sempre a lavorare.
Poverino! Ho pensato io, insieme a cento altre persone che come me sfanculavano ad angolo giro. Poverino e vaffanculo!
Ti farei fare una settimana in Italia, stronzo di un guru americano, per capire quanto è bello lavorare qui e potersi godere la propria famiglia.
Anzi grazie per avermelo ricordato quanto è bella la famiglia qui in italia.
PERCHE' IN ITALIA SENZA FAMIGLIA DOVE VAI?


E su questa domanda suicida parte il frullato diavolesco che coinvolge in miei neuroni in una danza polverosa e anemica. In poco -da quella domanda- carica di sottintesi e pensierini tristi...ho iniziato - chissà perchè a passare in rassegna tutti quelli che hanno la mia età -ah, questi trenta- e che hanno fatto molte più cose di me. Toh, la mente che ti da quello che vuoi, fornisce perfino ai miei occhi l'imputo per beccare nella folla, un mio ex collega di merende scrittorie...che mo se ne va a vivere in una casa tutto solo. Della serie...a soldi va bene e grazie! Anche se il tipo - a cui voglio pure un po' di bene-




poverino...si lamenta che è sciupato e lavora troppo.
Sorrido.
Giuro che sorrido.
E la mia mente inizia a cercare -ormai travestita da pilota kamikaze della seconda guerra mondiale- tutte le persone più giovani di me che stanno combinando grandi cose.
insomma parto dalla lettera A....e vorrei arrivare alla S della Santarelli, gran topona che a 25 anni se non se la gode lei la vita, ma chi se la gode?

il fidanzato di certo se la gode (lei) di più!

E non ci arrivo alla "s". Frano intorno alla lettera D. E mi risveglio sul motorino. con l' acceleratore a manetta e la chiara voglia di schiantarmi da qualche parte convinto che passerò il resto dei miei giorni a farmi mantenere dallo stato...come invalido!

TIEEEE'!

poi però accade la magia. E ve la passo. Steso sul letto miserrimo della mia miserrima stanzetta, senza speranza, inizio a chiedermi.
MA SE NON DOVESSI RENDERE CONTO A NESSUNO CHE FAREI CHE MI PIACE E MI FA GODERE?
Mi faccio sta domanda incollato al materasso. Con i piedi immobili e le braccia pesanti come due pale elettriche senza corrente.
E POI LA DOMANDA FIORISCE.
Non ve la tiro per le lunghe.
ma dopo un venti minuti...sono a scrivere un soggettino che da tempo dovevo dare ad una casa di fumetti. Amo il progetto, e l'energia che mi da mentre lo scrivo...LA CONVERTO anche su altre cose secondarie e noiose che dovevo fare. Ho smesso di scrivere alle 5:00 del mattino.
E quando ho chiuso gli occhi ero felice, carico e gagliardo.
come mai?
perchè ho applicato il METODO GODO
vai...e fai! (vedere primi post di maggio).

Riflessioni:
a) l'indivia è una verdura che cresce nel tuo giardino e ti fa diventare verde come Hulk quando vedi cose che gli altri hanno e che credi di meritare anche tu.
b) gli altri non coltivano questa verdura. Se spunta nel tuo orto. Ce l'hai messa tu. E' nel tuo orto. E decidi tu se mangiartela o meno! :-)
c) se vuoi mangiare meno indivia e limoni...fatti un salto nel giardino del re. Dove cresce l' erba voglio!
DESIDERA...E POI AGISCI IN QUELLA DIREZIONE.
mi sono sentito invincibile mentre lavoravo. L'ho fatto ininterrottamente senza pause. E sono stato una favola. Questa è la magia.
Un solo unico e banale consiglio.
Scegli un qualcosa che ti fa godere...e

lunedì 4 giugno 2007

LA REGINA DELLE FORMICHE E PIERROT

MENO TREDICI AI MIEI TRENTANNI
"tutte le sere leggo i tuoi pensieri sul blog. Li trovo mazzariani, ma strani. mi chiedo...è cambiato per godere o il godimento l'ha cambiato? Non vuole accettare i suoi 30 anni o vuole ricordare a tutti di fargli gli auguri?"



Questo sms mi è giunto stamane mentre ero in treno verso Roma.
La regina delle formichine è una persona dall'anima...serena. Che chiamo così per un motivo a lei noto.
E lei mi spara sta miccia accesa,
per me. E per la mia noce ormai senza scorza.
più libera e più vulnerabile, ma anche a "rischio" illuminazione.
una miccia simpatica che mi stimola e a cui dedico il post di oggi.

Mi chiedi se sono cambiato per godere o se il godimento mi ha cambiato.
Che domanda geniale.
La definisco tale, perchè afferra con una dentata feroce il cuore del mio cuore.



L'idea cardine di tutto ciò che muove questo blog.

Mi chiedi con una sintesi agghiacciante e spiazzante se godo davvero o no? Se cerco la felicità per non ammettere che sono triste o se la felicità mi ha in qualche modo cambiato.
Fatto sta che la fanciulla... avverte uno iato. Perchè mi conosce.
Tu, regina delle formichine, mi conosci per tanti discorsi. Ora mi leggi e dici che sono strano.
Tu fiuti una distonia. Un controtempo che affanna a restare in armonia...con ciò che ero o che dico di essere.
Forse ti sbagli.
o forse
mi hai sgamato.
E io ti accolgo. Perchè sfidi tutto questo.
Perchè questo gioco non lo faccio per sbrigliare le parole.
Lo faccio per pulirmi.
Per sentirmi nuovo.
E' difficile risponderti. Perchè significa spogliarsi.
La creatività è mettersi due dita in gola e svuotarsi. E' prendere e ridare.
Significa essere bulimici.



io sto disperatamente provando ad essere un bulimico creativo.
Prendo per dare.
Prendo per dare.
Questa che tu leggi è solo la mia giostra. Ovvio che non sono io.
Non sono uno con il sorriso sempiterno stampato in faccia.


E in gola non ce l' ho sempre quel riflusso sognante che mi fa saltellare.
Mi sono proposto come tentativo scantenante di goduria. Per me e per gli altri.
Ma non sono ancora il mio desiderio. E spero di non diventarlo tanto presto.

Il punto e che i soldi che dovevo avere non arrivano.
Che la vita è grossa solo in termini di panza :-)
Che tante speranze nutrite si arrampicano faticosamente nei labrintici anfratti della quotidianeità.
Che mia madre sta male. E quando la sento mi fa stare bene. Per effetto comparativo. Perchè se mi fa male il ginocchio lei c'ha il cancro. Perchè se mi sento triste perchè mi hanno bocciato l'ennesimo sogno..lei c'ha il cancro.
Perchè se solo oso...provare a sopravvivere -invece di vivere- devo vedere e prendere atto del fatto che mia madre sta morendo.
Perchè io sto bene. E lei c'ha il cancro.
E lamentarsi non va bene. LAmentarsi ti fa sentire ingiusto.
E pensi magari che vorresti lamentarti e non lo puoi fare. E ti vorresti lamentare per il fatto che non ti puoi lamentare. ma il paradosso si divora da solo. e quindi mi ritrovo con gli occhi grandi dei bimbi a pensare. E che fa?
Sospiro. Respiro. E si ricomincia con la vita.
Ora, io sto raccogliendo dei pezzi colorati.
Strappo dal sangue un po' di colore rosso.
Dalle sorprese brutte, il nero e il marrone...
dall' invidia un po' di verde
dalla paura il grigio
dalla rabbia il viola...
E cerco di farmi un cazzo di abito da Arlecchino!



Provo a mettermi su questa maschera godereccia.
Un po' per raccontare i cazzi miei.
Un po' per dare loro la dignità di un romanzo.
Chissè che non esca un novello Miller. Un "tropico...del cancro" (battuta involontaria). E un po' perchè è l'unico gioco che mi sono inventato per darmi una spinta.
Perchè in Italia pare che si va avanti con le spinte e io sto cercando di darmele da solo.


Poi mi chiedi del compleanno. E solo un numero.
Una convenzione. non cambierà nulla. non diventerò biondo o più magro, non in dieci giorni ormai. E non diventerò nemmeno ricco.
Il punto è che non voglio essere felice per un motivo.
Sto provando a non inseguire un motivo preciso.
il boh di cui parlavo in precedente post. Quando ti chiedono perchè sei felice...e dici Boh!
Allora sei a cavallo.
E mi attacco a quel boh, mentre il trenta avanza. Con quel suo "tre" che fa tanto trinità con annessi e connessi. E qui ci potremmo pure incoraggiare. E con quello "zero" che ti marchia a fuoco e ti devasta solo a pensarci. Zero o buco? Il bianco che c'è in mezzo o il nero che fa il tarallo.
Anche lì applico il gioco di prospettive. Cerco di capire dove guardare per soffrire meno e cosa guardare per prendere energia e diventare DAVVERO migliore.

Per ora mangio polvere. E me la condisco con i sogni. Guardo il tre e mi ricordo che c'è un po' di dio dentro di me. E poi i sogni sono buoni a fare mondi. E i mondi si fanno con la polvere e la volontà.
Ma di sicuro non perdo di vista un fatto.
Avrei potuto dare di più.
Avrei potuto essere più duro.
Farmi più male ed essere più svelto.
E scegliermi fidanzate migliori.
Poi però capisco che non è questa la strada. Con i rimpianti ci ricami solo fallimenti.
La strada è guardarsi dentro per quello che di buono c'è.
E da un po' io sono cambiato. E non per godere. Ma perchè ho capito dove guardare e cosa voglio.
Io sono uno di buona famiglia, cioè la paghetta da piccolo me la davano e non dovevo andare a fare il muratore.
io so che un piatto di maccheroni ce l'avro anche stasera davanti. Anche se in tasca non c'ho un euro. E se per una volta non mangio...magari mi fa pure bene!
Io so che sul mio paese le bombe non piovono.
Ma la felicità è una prospettiva. E per guardare le cose dal lato giusto devi saperti arrampicare in un punto giusto.
Questo blog è il mio vestitino per le feste, il mio rampino per scavalcare lo spuntone, il mio salvagente, la mia ancora e le mie ali.
Diciamo che scrivendolo mi tengo compagnia. E mi impongo questa maschera da arlecchino travestita da Pierrot-
Che un po' piange e un po' se la ride. Che si muove veloce e scambiando i punti di vista non può capire se sta cadendo o sta volando. Davanti a me c'è qualcosa di enorme e luminoso. Può essere un cielo o un pavimento super smaltato a lucido sul quale sbattere il gruno e spalmare il mio frullato di noce libertina.
Lo saprò solo alla fine.
Tu mi chiedi che c'ho nel cuore. Mi chiedete che succede?
Qui c'è quello che mi accade.
E come tutti avevo due strade
Piangermi contro
o ridermi addosso.



secondo te cosa ho scelto?

Salute a te. E a chi mi vuole bene.
Che mi legge e tace.

domenica 3 giugno 2007

UN UOMO TUTTO D' UN PAZZO

MENO QUATTORDICI AI MIEI TRENTANNI



Io.
Un pungolatore di tastiera e un baro di parole.
Togli una vocale, sgrana una consonante.
Lasciati vibrare in bocca un suono in più o che non c’entra nulla. E gioca.
Con le parole. E con la vita. Il segreto credo sia questo.
La noce che hai nel cranio conosce il mistero che ti porti dentro. La domanda a cui vuoi rispondere.
Essere infelici vuol dire non sapere cosa vuoi. Tu lo cerchi, lo scopri lo dici alla noce che si apre e ti fa sognare.

Ovvio ma così. E poi ci sono le parole.
Che scopano con la mente e quindi con la realtà.
E quindi se governi le parole governi la realtà.
Perché la realtà non esiste. O te la scegli.
Tanto tutto dipende dalla mente, no? E se provi a governare la mente. La mente poi ti mente sapendo di mentina. Cioè ti frega…profumatamente.
Ti mette a l’angolo e ti scarica in default senza scampo.
E tu cadi e ti chiedi dove hai sabagliato. Così preciso e puntuale così attento a mettere tutto in riga.
Io non voglio più essere puntuale.
Basta governarmi con le regole altrui.
Basta stare a guardare gli altri per capire dove vanno a parare.
La gente finge.
E pure io.
ma più passa il tempo guadagno punti.
e uso la mia pelle vera come paravento.
Ma se ti alzi davanti a tutti e fai pipì proprio quando ti va di farlo
Se lo fai senza paura.
Allora ti danno del pazzo.
Però i pazzi mi sembrano felici.
O sono svalvolati perché non hanno scelto di esserlo quando dovevano farlo.
Non dico io di abolire i cessi.
Soltanto di evitare di farne della tua vita uno.
E l’unico metodo che sto cercando di trovare…è una sana follia.
Poi il gioco delle parole mi soccorre.
Quello che mi ritrovo a fare quando la realtà stringe alle corde.
Se la realtà è fatta di parole cambiando le lettere qualcosa dovrebbe cambiare anche nella realtà.
Ore 13: 00
Sono ancora uno che cerca di godersi la vita.
Arriva un sms dalla mia amica Imma.
“ogni madre ama di infinito il proprio figlio”.
Non c’è scritto altro.
Mi fermo, assaporo l’attimo.
So che Imma sta aspettando un figlio. Poi colgo l’ironia della sorte. Nella rubrica questo sms viene subito dopo quello di Antonia., quello che mi è arrivato due giorni fa e che mi dice “mamma non c’è più”.
Che buffa la vita. E la mia noce pazza che cerca nelle parole la chiave finale di tutto. Due sms con la parola madre dentro. Uno di morte a cui non so rispondere perché sgomento. E l’altro di vita a cui non so rispondere perché è troppo bello.
Chiamerò…pupillerò sui due oceani. Tra la luce e il buio, tra la vita e la morte. Come un giocoliere tramortito, piede dopo piede su una corda indecisa.
La vita continua a chiamarmi ed a rispondermi. E io nelle mani c’ho solo parole che mi piace storpiare. Per creare nuove realtà.
Oggi farò due telefonate. Capirò che succede.
Oggi caccerò un po’ di palle e un po’ di cuore.
O forse riuscirò a superarmi. A non fare cioè niente di tutte e due.
Riuscirò a cacciare fuori proprio tutto quanto me stesso.
Non una parte, non un riassunto.
Ma tutto quanto.
Forse oggi.
O forse no.
Guardo il mio cellulare ritrovato.
Un numero lo schiaccio.
Oggi riuscirò a non rimandare più nulla.
Sarò per davvero…
Un UOMO TUTTO D’UN PAZZO.




Diario: ho chiamato Imma. Non ha ancora partorito. L’sms era dettato dal cuore.
Ho chiamato Antonia. X sua madre. Tutto confermato, purtroppo. Ma resta magnifica. La faccio ridere e lei fa ridere il mio cuore. Bene, comunque.

sabato 2 giugno 2007

PUPILLARE

MENO QUINDICI GIORNI AI MIEI TRENTANNI


E torno a Napoli.
Mi sveglio levigato dal sonno e da coperte stanche e puzzolenti.
Sono su un letto branda. Quello di una camera che affannosamente mi ostino a pagare un’ occhio per restare nell’arena. A Roma.
Con i miei sogni e i miei nemici che giocano a nascondino. Prima o poi capirò in che squadra stanno giocando. O in quale voglio giocare io.
Piedi a terra. Gelo del pavimento.
Mi guardo l’unghia destra del mio piede. Quella che ha subito un’ operazione deragliata nell’ estirpazione di un ossicino birbante (temevano il tumore osseo e invece è rimasta solo l’unghia a ricordarmi che c’è un po’ di Quasimodo –il gobbo- dentro di me).



Cioè se non fosse per l’unghia mi penserei anche perfetto…e per la pancia, e per le spalle piccole. E prima che la lista aumenti e polverizzi il mio sistema endocrino mi chiedo cosa faccio di bello oggi?
La domanda è strategica…serve ad allineare l’attenzione dove conviene (vedi post precedenti).
Perché se no ci vuole poco a creare una frana biochimica ed a perdere la sfida della goduria.
E io so che c’è sempre qualcosa di bello nella mia vita. PERCHE’ CE LO FICCO IO prima che il resto provi a farmi a pezzi.
Per esempio devo tornare a Napoli e la cosa mi sollucchera, un po’ perchè viaggiare fa sempre bene e un po’ perché in treno so che potrò leggere a go go, senza rotture di palle.
Bene. E quindi giù da letto. Con la sveglia bruciata sul tempo.
Ignoro gli abiti aggrovigliati tra la polvere i libri e giornali che mi ostino a non buttare convinto che un giorno il mondo si fermerà e mi darà il tempo di leggerli tutti per rimettermi in paro con tutto. Ci vorrebbe un conflitto nucleare. Se smettessero di scrivere se bruciassero tutti gli orologi?
Allora avrei il tempo di inseguirli tutti. Di leggere tutto…piano piano. Senza fretta. E soprattutto godermeli.
Per ora li ignoro. E infilo i primi vestiti. Fetano di sicuro ma il naso appilato dall’allergia primaverile e romantica mi anestetizza.
L’acqua non la voglio stamattina, tanto lo so che il deodorante non ce l’ho. Puzzerei comunque dopo due ore. Quinti mi tuffo giusto nei tre decilitri che riesco a intrappolare nelle mie mani fatte a coppetta. Mi godo il brivido freddo…

Decido quindi di approfittare del vantaggio sulla sveglia, alle nove l’avevo programmata per attivarmi e invece quando la disattivo sono già giù tra le strade, in metro e poi con gli occhio dentro la tazza di cappuccino. Spuma bianca e spolverata di cioccolata.

Niente cuoricino mi ha fatto quella ficasecca della barista. Niente cuoricini come fanno in certi bar della periferia o delle strade isolate. Dove il tempo è più spumoso. E puoi farci dentro i cuoricini con il cacao. Nel tempo. Non costa nulla…fare cuoricini. Tranne un po’ della tua vita. C’era pure un barista che mi faceva lo smile. Che carino.
Non ci sono più tornato. Lo faceva talmente bene che si faceva sempre ora di pranzo.
Però il tempo che regali non passa mai inosservato. So che ho rotto le palle con questo mio diario minimalista. Ma sono arrivato dove la mente mi spingeva.
Quanto tempo regaliamo alla gente?

Quante volte ti parlano e i tuoi occhi sono altrove?
Quante volte inchiodiamo le puplille a qualcosa solo perché prioritario.
E non perché più importante ma perché se no…puff! Passa. Tipo una telefonata. Parliamo con qualcuno…e suona il telefono. Ci fermiamo e rispondiamo. Se la stessa persona si presentasse dal vivo aspetterebbe il suo turno. Ecco come la priorità frega l’ importanza. E poi ritorno alla questione del tempo. Tempo e occhi.
Regalami la pupilla. E regalami il tuo tempo.
Davvero, per un po’.
Oggi voglio provare a pupillarmi tutto quello che mi interessa davvero. E a provare a rispondere con tempo e pupille quando mi cercano e ci sono. Se sono al computer e parlo con qualcuno. Voglio stare con quel qualcuno e non continuare a digitare. Basta spaccare la vita sul multistrand.
Chi ha detto che la multioperatività è la chiave per vincere.
La mia teoria è se non godi non vinci. Se non pupilli stai nicchiando.
DIVENTA PUPILLO DELLE TUE PUPILLE. PUPILLA PURE TU!

Diario: non l’ho chiamata la mia amica. Cazzo.
Razzolatore nero…colpisce ancora.
Parlo a Raffa che da oggi sbircerà il blog…di un’ idea magnifica. Sto creando il sito http://www.godiamo.it/ Sarà un mondo ricco di cose.
Per giocare e amarsi.
Non voglio dimenticarmi mai che il fine ultimo è il divertimento.

venerdì 1 giugno 2007

COME DIVENTARE UNA PERA

MENO SEDICI GIORNI AI MIEI TRENTANNI



E io davvero non lo so per quanto ancora saprò farlo questo gioco.
Dentro
E...fuori!
dentro
fuori
dentro
fuori.
Aria.
Dentro
fuori.
Aria.
E no, che non è quello che pensate voi!
Sono i pezzi d'aria che ingurgito.
Che mordo.
Che butto dentro.
Senza sosta.
Dentro
fuori
aria.
lo faccio per pompare energia per solleticare il mio sistema endocrino.
Lo faccio per godermi l'attimo.
Perchè quando piovono le mazzate è proprio l'ultimo posto che devi abbandonare anche se la logica ti consiglia il contrario.
fanculo la logica




E intorno cadono come pere mature....Le persone amiche dei miei amici.
Cadono perchè la vita li sorprende....con IL SUO CONTRARIO.
Dentro
fuori.
Dentro
fuori.
Ancora aria.
Per ora il gioco mi riesce bene. E penso all'amica che mi scrive "mamma non c'è più" e subito dopo mi ha telefonato mia madre.
Un caso? Lei -mai madre- che ha dolori di schiena e ha paura che il cancro l'abbia presa pure là a tradimento, alle spalle. Come un mostro enorme ma silenzioso.



E io che pianifico la mia vita per non averne uno....

Perché se godi...il cancro non ti gode.

Sarebbe un postulato alla mia teoria. E ancora dentro fuori. Sempre aria. Funzionano davvero i miei polmoni. Alla grande.
Per ora.
E penso che la morte non esiste, anche se si ostina a lanciarmi segnali.
la morte è una favola inventata da dio per tenerci lontano da lui.
O diversi?

Se siamo come lui. Scintilla? O immagine fatta “a somiglianza” come dicono i "crocieri"…. allora siamo noi la morte.
E non le ho scritto nulla alla mia amica. Neanche l'ho chiamata. Quel messaggio mi ha gelato.
Prendo tempo. Ancora attacchi a questa stupida sfida. Godere 30 giorni. Stupida non perchè impossibile o inutile ma perchè con una scadenza.
Dovrebbe essere "godo sempre".

Per ora godo. Rifletto e godo. Il male mi sboccia intorno mi precipita a pochi millimetri dall'anima e non c'è nulla che mi freni. O fermi. Ho paura? no, resto sereno. Penso che sono graziato. Da un lato. E respiro. Dentro fuori. E' il mio gioco. Stupirmi. che sono vivo. Che so prendere aria. Che so rendermene conto. E che mi resta dopo? Intanto sono qua. Con la mano sul telefono. La chiamo o no? E che le dico? Che mi dispiace...anche se non la conoscevo sua madre? Che le dico?Le dirò che è la vita…cercherò nella poesia una giustificazione. O una storia che giustifichi il suo destino o che giustifichi me. Respiro.
Dentro fuori.
pensano ad una scopata. Che poi è la stessa cosa. Passerei volentieri i miei prossimi trenta a diventare un maestro di respiro.
Di aria. Di vuoto.
Ci sono. Anche se cadono tutti come pere...Inevitabilmente. Anche questo mi attacca alla vita.
Inevitabilmente imparo ad accettare le cose.
I miei dolori che poi sono quelli degli altri.
Mi faccio un po' pera.
Ma non per cadere.
per ricordarmi del ramo. Anche se più passa il tempo si alleggerisce. Perchè le altre pere si staccano e vanno giù.
E mi stringo al ramo ancora.
ma poi ci penso, che fa?
Tanto sotto c'è la terra, no?

anche se cado...
i semini, ce li ha una pera dentro....
E i semini sono tutto!
Quando scopano con la terra...
c'hanno quel maledetto inevitabile vizio...

DI DIVENTARE ALBERI



fate pure voi...dentro fuori...dentro fuori dentro fuori dentro fuori...